venerdì 22 giugno 2012

IL BIKINI


L’estate sta bussando alla porta , e come ogni anno molte donne (compresa io stessa) si buttano a capofitto nei negozi per cercare nuovi costumi . Se ne trovano di tutte le forme e colori ; ma quello che ha fatto la storia è il BIKINI. 

Il costume da bagno più amato dalle donne  compie 66 anni , nasce infatti il 5 luglio del 1946 dalla creatività dello stilista  francese Louis Rèard a Parigi. Il nome, non a caso, deriva dall’atollo Bikini, nelle isole Marshall nel quale gli americani effettuavano test nucleari. Il nome bikini è stato scelto proprio per sottolineare l’effetto esplosivo che il due pezzi avrebbe provocato sulla società. 





La sua storia ha radici molto profonde e ci riportano all’età greca e romana: sono stati ritrovati diversi affreschi e mosaici che mostrano donne in due pezzi . 

Ritornando al XX secolo; bisogna dire  che in realtà questo costume viene già indossato negli anni ’20 e ’30; la differenza stava nel fatto che a quell’epoca il bikini , molto più casto, era formato da un pantaloncino a vita molto alta e coprente con un reggiseno realizzato con pezzi di stoffa annodati. 


Nei primi tempi ha avuto difficoltà nell’affermarsi , negli  USA ci sono voluti 15 anni perché fosse accettato, in Italia negli anni ’50  viene ritenuto “scandaloso”, tanto che i poliziotti controllavano sulle spiagge eventuali trasgressioni e le donne che mostravano troppi centimetri di pelle venivano multate. 


Il successo che ha avuto nel tempo è strettamente legato alle dive del cinema,Rita Hayworth nel film “Gilda” indossa un bikini molto provocante al punto tale che un soldato, rimasto sedotto e affascinato, disegna l’attrice in costume su una bomba!. L’accaduto fece talmente notizia che anche tante altre attrici cominciarono a indossare il 2 pezzi per avere successo e visibilità. 


Diventato icona di seduzione , il bikini ha garantito il successo di film e telefilm tra cui l’indimenticabile Ursula Andress in “Agente 007-Licenza di uccidere”. 


Sempre più frequentemente appaiono sul grande schermo donne in due pezzi , ma non è la stessa cosa per quanto riguarda le donne comuni: il bikini è stato  accettato sulle spiagge negli anni ’60; di conseguenza gli stilisti cominciano a sbizzarrirsi e osare: nasce il modello Saint Tropez nel quale la parte superiore è tonda. 
Nel 1964 viene introdotto il monokini che è formato solo dallo slip (attuale topless), però una delle più importanti evoluzioni del bikini avviene negli anni ’70 con la comparsa del tanga. 
Da questo momento in poi il 2 pezzi comincia a ridursi e il binomio abbronzatura-sexy diventa fondamentale  per le donne. Nel decennio successivo impazza la moda per costumi in pelle e modelli tribali con frange, si tendeva a imitare le donne delle caverne; negli anni ’90 al bikini si affiancano accessori moda tra cui parei , enormi cappelli in paglia e ciabattine colorate. 
Il triangolo è il must per la  parte superiore mentre per la parte inferiore il tanga diventa alto sui fianchi e ha un ruolo primario.



 Oggi nessuna donna , giovane o adulta, rinuncia al bikini che racchiude in se freschezza, seduzione e mezzo secolo di storia ed evoluzione!.


La Signorina F.

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